I numeri degli eventi climatici devastanti è in costante aumento. Solo nel 2018 nel mondo si sono verificati 5 calamità naturali devastanti ogni 2 giorni: terremoti, alluvioni, trombe d’aria e inondazioni ,tutti causati dai cambiamenti climatici.
Ormai sempre più spesso questi eventi interessano anche zone del pianeta con climi temperati, tanto che alcuni studiosi hanno coniato la nuova espressione Medicane (Mediterranean hurricane) per indicare questi cicloni finora inediti alle nostre latitudini. I Medicane hanno origine al termine dell’estate dal contrasto tra le prime correnti di aria fredda e le temperature relativamente alte del bacino del Mediterraneo. Uno degli ultimi Medicane, particolarmente intenso, ha interessato a fine settembre 2018 la Sicilia meridionale e orientale e la Calabria con venti che superavano i 100 km/h, temporali e mareggiate con onde alte fino a 4 metri.
Lo scorso anno in tutta la penisola si sono verificati 148 eventi estremi tra cui 66 allagamenti per le piogge intense, 20 esondazioni fluviali, 41 casi di danni da trombe d’aria, 23 di danni alle infrastrutture. Coinvolti ben 264 comuni e ,ad aggravare questa situazione, c’è la fragilità del nostro territorio che, nel 91% dei comuni, è a rischio di dissesto idrogeologico (Ispra, 2017), con più di 3 milioni di famiglie che vivono in aree ad alta vulnerabilità. Ben il 16,6% del suolo nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni.
Se la consapevolezza è poca in Italia, dove l’83% delle famiglie pur vivendo in aree critiche non sa di essere esposta a eventi catastrofali (indagine GFK Eurisko), la cultura della prevenzione lo è ancora meno. Quasi il 55% delle abitazioni in Italia è esposto a elevato rischio idrogeologico.
Uno strumento utile a conoscere le caratteristiche geomorfologiche dell’area in cui si abita è la “Mappa dei rischi dei comuni italiani” (Istat) che rende disponibile dati precisi sul rischio sismico, idrogeologico e vulcanico riguardanti gli oltre 8.000 comuni. Se invece si è titolari di un’impresa lo strumento utile a calcolare il rischio è Derris, il primo progetto europeo rivolto alle piccole e medie imprese per la riduzione dei rischi causati da eventi climatici estremi, che mette a disposizione uno strumento di auto-valutazionedei rischi e di prevenzione.
Una volta noto il livello di rischio naturale del nostro territorio bisognerebbe verificare lo stato del nostro edificio: capire ad esempio lo stato di conservazione del tetto, la tenuta degli infissi, la presenza di danni o crepe nelle facciate e nelle pareti interne, mantenere puliti gli scarichi delle acque. Purtroppo però questo non è sufficiente per metterci al riparo dalle conseguenze di eventi disastrosi che spesso si verificano in maniera repentina e al di fuori del nostro controllo. Occorre essere più consapevoli sui rischi e sviluppare una cultura della prevenzione.
Sebbene per gli italiani la casa sia un bene prezioso le polizze a protezione della casa dagli eventi catastrofali rimangono agli ultimi posti tra le voci di spesa. Nel nostro territorio solo 1 abitazione su 50 è coperta da una polizza assicurativa contro gli eventi naturali. Decidere di stipulare una polizza assicurativa dotata delle giuste garanzie può invece limitare le disastrose conseguenze che tali eventi hanno sulla propria casa, permettendo di affrontarli in tempi rapidi e con maggiore tranquillità.