Fotovoltaico in Italia: boom tra le aziende

 

Tra le prime grandi aziende si è mossa Ikea iniziando, ormai da qualche anno, ad installare sulle coperture dei propri megastore pannelli fotovoltaici soddisfacendo, almeno in parte, il proprio fabbisogno energetico.

Una scelta che da i suoi frutti

Negli ultimi anni nel nostro Paese sono molte le aziende – piccole, medie o grandi – che hanno scelto di autoprodursi parte dell’energia elettrica che consumano affidandosi al sole. Partendo da un laboratorio di 1200 metri della casa di moda Salvatore Ferragamo, che ha deciso di convertirsi al fotovoltaico. La stessa scelta l’ha fatta – a Monterenzio in provincia di Bologna – Alce Nero, marchio di agricoltori biologici, che ha utilizzato le coperture di magazzini e uffici per installare pannelli fotovoltaici, ottenendo così energia sufficiente a coprire il 60% del proprio fabbisogno elettrico.

I numeri del fotovoltaico in Italia

Secondo i dati pubblicati dal GSE (Gestore Servizi Energetici), al momento in Italia risultano complessivamente installati 822.301 impianti per una potenza complessiva pari a 20.108 MW. La produzione di energia pulita sta divenendo ormai un modello virtuoso molto diffuso non solo tra le realtà domestiche ed industriali, ma anche tra le imprese di media grandezza, dato dimostrato dall’incremento del 27% registrato nel 2018 in Italia rispetto all’anno precedente del numero di impianti di potenza compresa tra 3 (consumo domestico) e 200 kW (consumo industriale).

I vantaggi di una scelta sostenibile

I vantaggi derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico comprendono il poter ridurre considerevolmente i costi dell’energia elettrica, tra i più alti in Europa per le imprese italiane, tramite l’autoproduzione dell’energia elettrica mettendosi così, almeno in parte, al riparo dalle fluttuazioni dei prezzi del kW. Altro vantaggio per le aziende è beneficiare del cosiddetto autoconsumo, ovvero utilizzare direttamente la propria energia senza immetterla in rete. A questi si aggiungono considerevoli benefici di natura fiscale. Per prima cosa, un impianto fotovoltaico non integrato non è soggetto all’ Imu, perché equivale ad un bene mobile. Inoltre essendo anche un bene strumentale, il suo costo è deducibile con quote di ammortamento, consentendo di rientrare velocemente dell’investimento sostenuto.

Senza dimenticare che l’installazione di un impianto fotovoltaico può essere un’occasione per riqualificare aree dismesse o per la sostituzione di coperture in eternit o contenenti amianto.

La volontà di scegliere il sostenibile in Italia

Una recente indagine ha evidenziato che il 32% degli italiani si dichiara interessato ai temi legati alla sostenibilità. Utilizzare energia è una scelta che migliora l’immagine aziendale dimostrando con i fatti una visione imprenditoriale volta a ridurre l’inquinamento e a favorire la sostenibilità ambientale.

Una scelta così responsabile e oculata richiede però anche le giuste tutele, a protezione dell’investimento fatto e a garanzia di una performance adeguata. Ecco perché un imprenditore oculato – onde evitare furti o malfunzionamenti dovuti ad una scorretta installazione –  si doterà, al momento dell’installazione, anche di una adeguata copertura assicurativa.