Due anziani seduti sul divano che utilizzano un tablet

L’età anagrafica è solo un numero, la vita digitale comincia a sessant’anni

La crisi sanitaria ha impresso un’accelerazione tecnologica alla vita di tutti, molti italiani hanno dovuto fare i conti, in tempi rapidissimi, con una realtà del tutto nuova. L’emergenza Covid19, con le sue difficoltà legate al distanziamento, ha reso palese quanto l’inclusione digitale abbia migliorato e possa fare di più per accrescere la qualità della vita delle persone senior. È quindi di grande importanza aumentare autosufficienza e autonomia nella popolazione anziana, di solito meno al passo con i tempi in termini di competenze informatiche. A sottolinearlo è anche uno dei punti del Piano strategico nazionale per l’innovazione “Italia 2025”, che ha lo scopo di promuovere la trasformazione digitale del Paese nei prossimi 5 anni.

La vita digitale comincia a sessant'anni

Il progetto di Auser Nazionale per alfabetizzare i più anziani all’uso della tecnologia

Perché non è mai troppo tardi per imparare a scrivere una mail, navigare su Internet, usare i social, ma anche accedere a prestazioni sanitarie, verificare liste d’attesa, referti o effettuare il pagamento ticket: gesti che assumono una grande importanza per gli utenti della “terza età”, chiamati ad avere dimestichezza con una serie di servizi per potere esercitare i propri diritti di cittadinanza in digitale e accedere a nuove possibilità, a strumenti, assistenza, informazioni e competenze utili. E farlo a difesa della propria salute, in questo preciso momento storico, diventa ancora più importante.

Proviamo a pensare solo per pochi istanti a cosa sarebbe accaduto se avessimo affrontato l’emergenza sanitaria senza l’aiuto della tecnologia e della Rete. Non avremmo potuto gestire lo smart working, la didattica a distanza, l’e-commerce, l’accesso al fascicolo sanitario elettronico, la spesa di alimentari a domicilio, giusto per fare qualche esempio. E non ci sarebbe stata la possibilità di videochiamare le persone care o vivere la connettività anche per l’intrattenimento.

È proprio nel segno di un’Italia più connessa e vicina alle esigenze delle persone che è nata l’iniziativa di UnipolSai che ha permesso di donare 50 mila euro ad Auser Nazionale, associazione di volontariato e di promozione sociale impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani grazie alla polizza #Andràtuttobene Premium lanciata come supporto in caso di contagio da Covid-19, UnipolSai ha destinato ad Auser un contributo di 2 euro per ogni nuovo assicurato. Il contributo verrà impiegato per la realizzazione di un progetto nazionale per favorire la digitalizzazione degli anziani.

App UnipolSai: un’app, tanti servizi

All’insegna dell’inclusività e della facilità di utilizzo per tutti gli utenti, UnipolSai ha immaginato un sistema di servizi integrati racchiusi in una sola app. Basta scaricarla sul proprio smartphone per gestire i servizi dedicati alla casa, all’auto, alla salute, anche al proprio animale domestico e all’attività commerciale. Con l’App UnipolSai tutto è a portata di un click: è possibile essere avvisati in caso di fenomeni atmosferici importanti per poter mettere in sicurezza i propri beni per tempo o denunciare un sinistro direttamente dal luogo dell’incidente. Con l’app UnipolSai si possono anche semplificare i pagamenti: puoi pagare il bollo auto, i tributi della Pubblica Amministrazione, i bollettini premarcati, il rifornimento di carburante e i parcheggi nelle principali città italiane. Insomma, tante funzioni a cui accedere con gesti sempliciSenza preclusioni, anche per i meno giovani. Perché l’età anagrafica è solo un numero.

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